Proveniente dall’Archivio Gavotti, per gentile segnalazione e concessione della famiglia, proponiamo un documento di notevole interesse generale: una lettera inedita, illustrata da un acquerello in cui è ritratto Giuseppe Garibaldi.
Il breve testo di Franco Rebagliati che segue fornisce le prime coordinate per comprendere l’importanza del documento: Garibaldi è un uomo nel pieno della maturità: aveva da non molti anni superato la cinquantina.
«Caro Papà, ricevetti la cara tua lettera cui rispondo come in obligo mio … questa mattina ho avuto una visita di Garibaldi che ho ritratto con l’acquarello, malissimo se vuoi, ma con qualche poco di somiglianza benché non avessi altro aiuto che un suo ritrattino in fotografia …»
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Il ritratto, in parte dal vero e in parte desunto da una fotografia, di Giuseppe Garibaldi da parte di Luigi Gavotti all’inizio degli anni Sessanta dell’Ottocento fu eseguito durante una visita allo stesso artista, allora giovanissimo, essendo nato a Genova nel 1844. Luigi Gavotti è conosciuto per essere stato pittore e poeta: aveva sposato Ernesta Fazio ed era figlio di Nicolò Maria V. Morì nel 1926.
Gli anni in cui sicuramente l’Eroe dei due mondi passò per Savona furono il 1859, con la cronaca di un giovanissimo Pietro Sbarbaro ventunenne su «Il Saggiatore», già in contatto epistolare con Cavour, e in seguito tra i molti personaggi famosi dell’epoca con Garibaldi stesso, Alfieri, Cantù, e Saffi.
Nel secondo passaggio avvenuto nel novembre 1880 mentre era in viaggio per Alassio, il giornale locale la Gazzetta di Savona valutò in ventimila i cittadini venuti ad omaggiarlo in stazione, nonostante la pioggia battente.
Storia Patria ritiene il prezioso documento degno di pubblicazione integrale, date anche numerose altre notizie nella lunga lettera, meritevoli di un approfondimento del contenuto e del contesto in cui fu redatta. Lo studio apparirà nel nostro volume di «Atti e Memorie», edito all’inizio del 2021.
Franco Rebagliati