La realtà virtuale ricostruita con l’utilizzo rigoroso delle fonti storiche e con la consulenza dei massimi esperti: i due monumenti presentati sono tra i più importanti edifici religiosi medievali di Savona, purtroppo entrambi completamente distrutti circa cinque secoli or sono.
Alla base del Priamàr, tra i resti delle concerie e di altre attività produttive medievali, sono ben visibili i resti della chiesa di San Domenico il vecchio, importante insediamento religioso sorto a partire dal 1288 e distrutto nel 1544 con la costruzione della fortezza genovese.
Gli scavi archeologici condotti dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri a partire dal 1971, anche sulla scorta di ricerche d’archivio e di pubblicazioni precedenti compiute nell’ambito della Storia Patria, hanno condotto ad una completa conoscenza della pianta della chiesa e del chiostro contiguo.
Nel primo incontro, presentato da Rinaldo Massucco, Gianni Venturino illustrerà le sue ricostruzioni virtuali della chiesa di San Domenico il vecchio per i Soci e gli Amici di Storia Patria nella sede sociale di via Pia 14/4, mercoledì 11 maggio alle ore 17.30.
***
Già nel 2007 Gianni Venturino aveva pubblicato una seconda revisione della sua ricostruzione grafica della cattedrale del Priamàr, pubblicata da Grafiche Fratelli Spirito. La terza revisione, che sarà presentata il 31 maggio, tiene conto di tutte le novità che dal 2007 ad oggi sono state svelate dal lavoro e dalla competenza dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, in collaborazione con l’Università di Genova (corso di Archeologia Medievale diretto da Carlo Varaldo).
Il secondo incontro si svolgerà martedì 31 maggio alle ore 17.30, sempre nella sede sociale di via Pia 14/4, e illustrerà la cripta dell’antica cattedrale, dove erano posizionate le opere artistiche che decoravano il monumento – oggi in buona parte conservate nel nuovo duomo, compreso il prezioso coro ligneo, il pulpito, il battistero, ecc… – si vedrà la finestra della cripta tuttora conservata, con la sovrastante volta, si vedranno i resti della loggetta a picco sul mare che circondava l’abside dell’antica chiesa.