A partire dal XIII secolo in buona parte della nostra penisola si assiste al fenomeno di redazione degli statuti, ossia ogni comunità provvede a mettere per iscritto le proprie norme.

Anche in Liguria e, nello specifico, in Valbormida si registra un aumento costante della produzione di materiale normativo scritto. Vedono così la luce, in numero crescente, quegli statuti feudali che caratterizzano la zona e che sono il frutto della contrattazione tra il signore e la comunità.

Cairo particolare

Questi corpi di norme rappresentano il prodotto di una situazione momentanea di equilibrio tra la collettività e il suo signore; con l’approvazione dello statuto il potere del signore subisce un ridimensionamento: si precisa il funzionamento degli uffici, le competenze amministrative, si dà stabilità all’organizzazione politica, si dota la collettività di rappresentanti in grado di trattare con i signori del luogo

Lo statuto non è però solo un arido testo giuridico, ma una “fonte storica”, una lettura istruttiva e avvincente che ci racconta i mille aspetti della civiltà comunale, fonte preziosa per comprendere le strutture economiche e sociali, urbanistiche, la viabilità, i trasporti, il sistema doganale, la difesa ecologica, la politica annonaria, scolastica, ecclesiastica; un modo diverso, quindi, per comprendere le radici e le origini della propria comunità.

Di questo parlerà Maura Fortunati (Università di Genova) nella conferenza su “La dimensione giuridica della storia locale: statuti e ordinamenti delle comunità della Val Bormida” che si terrà venerdì 16 febbraio (ore 14.30, via Allende 2, Cairo) nell’ambito del progetto Ab origine 2018, organizzato dall‘Istituto Scolastico Superiore Federico Patetta di Cairo Montenotte, in collaborazione con Società Savonese di Storia Patria e Istituto Internazionale di Studi Liguri – sezione Valbormida.

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