Dogliani, città delle Langhe, ebbe sempre rapporti privilegiati con la Riviera che si manifestarono anche nella vita del più illustre concittadino, il grande economista e presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che studiò dai padri Scolopi di Savona.
Molti documenti medievali furono pubblicati da Giuseppe Barelli – contenuti nel Liber Franchisiarum et Libertatum – e altri si riscontrano nelle raccolte documentarie piemontesi e nei notai antichi savonesi e genovesi. Altre fonti scritte importanti per una ricerca sul territorio sono l’elenco delle trabie del 1640 e i catasti del 1677 e 1793, conservati nell’Archivio Storico Comunale.
(Dogliani dal castello. Foto di Giovanni Coccoluto)
Proprio tali documenti sono alla base del fascicolo del Progetto Toponomastica Storica appena pubblicato per l’interessamento degli Amici del Museo locale e nato dalla collaborazione del presidente Giuseppe Martino e di Furio Ciciliot.
L’analisi toponomastica di Dogliani è molto interessante perché puntualizza le presenze romane e altomedievali a supporto di dati archeologici già conosciuti e sarà la base di successivi approfondimenti.
Riveste un particolare interesse un capitolo dedicato ai “toponimi del vino” che testimonia il valore aggiunto della toponomastica può dare alle produzioni di eccellenza.
La copertina del fascicolo presenta uno dei più interessanti reperti conservati nel museo archeologico di Dogliani, una testa in arenaria della media età del Ferro (foto Amici del Museo di Dogliani).