05. Toponimi del Comune di Mallare

a cura di

Furio Ciciliot, Francesco Murialdo, Stefano Mallarini

toponimemallare

Fond

Patrocinio: Comune di Mallare, Fondazione Agostino Maria De Mari-Cassa di Risparmio di Savona.

Geografia del territorio comunale di Mallare

Il territorio del Comune di Mallare si estende a ridosso dello spartiacque tra la Riviera Ligure di Ponente e la valle Padana ed è circondato dalle ultime propaggini delle Alpi Liguri. Il vicino valico del Colle di Cadibona (Sella di Altare, per i Valbormidesi) ne segna il tradizionale punto di divisione con gli Appennini.

La vallata è attraversata da uno dei tre rami del fiume Bormida che da essa prende il nome (Bormida di Mallare) ed i cui principali affluenti sono i torrenti Cravarezza e Fobè, che discendono dalle vallate di Cravarezza e Serralunga per congiungersi presso la ferriera di Codevilla e confluire, a valle dell’abitato di Mallare, nelle acque del torrente Biterno, proveniente dalla vallata di San Giacomo che, in località Eremita si è congiunto con il torrente Merlino, proveniente dalla vallata di Cagnazzo.

Confina con i territori di Calice Ligure, Orco Feglino, Vezzi Portio e Quiliano – situati in massima parte sul versante marittimo – ed Altare, Carcare, Pallare e Bormida – sul versante padano –. L’attuale territorio comunale ha una superficie di 32,60 Kmq, in gran parte ricoperti di boschi, con altitudini variabili tra i 401 (fondovalle della Bormida, verso Altare) e i 998 metri sopra il livello del mare (bric del Borro).

Il territorio mallarese si estende anche sulla vicina vallata della Bormida di Pallare com­prendendo antichi possessi dell’ospedale-abbazia di Fornelli. Una parte del territorio comunale di Calice Ligure, la cui sede si trova nel versante marittimo, si espande nella valle della Bormida di Mallare (Cravarezza).

Ai confini del territorio di Mallare, sul crinale verso il mare, si trovano due valichi (la colla di San Giacomo, m 791, e quella del Termine, m 662) attraversati da percorsi antichi. Sulla colla di San Giacomo fu eretta una cappella, che gli diede il nome con cui è ricordato.

Dopo il centro abitato principale di Mallare, la borgata più numerosa è quella di Montefreddo sul crinale verso la vallata pallarese alle pendici del bric del Poggio; altri gruppi minori di case sono Codevilla, Olano ed Eremita. Le ricerche mineralogiche effettuate a fine Ottocento portarono all’apertura di alcune miniere di lignite e vari altri minerali, lungo l’alta valle del rio Cravarezza. Il centro del paese dista da Savona circa 21 Km ed è meta di turismo estivo.

Sul crinale al confine con i Comuni di Calice Ligure, Orco Feglino e Vezzi Portio si trovano i rilievi più elevati: il bric del Borro (metri sul livello del mare 998), monte Alto (un tempo Montaldo) (m 955).

Sulle pendici del monte Praboè (Prato Bove­ro) si estende la faggeta di Benevento, uno dei boschi più estesi e integri del comprensorio, con esemplari secolari, fra cui uno di quasi otto metri di circonferenza. Lungo il fon­dovalle sono frequenti le zone prative, oggi in parte sostituite da insediamenti produttivi.

La lavorazione del legno rappresentò una im­portante risorsa del paese ed ancora oggi è presente una produzione artigianale di scul­ture, cesti e oggetti di uso comune. La ric­chezza di acque ha rappresentato nel passato un’altra notevole risorsa per le popolazioni locali utilizzata quale forza motrice per il funzionamento delle ferriere (fino a cinque contemporaneamente, per alcune centinaia di addetti) e due mulini.

Evoluzione storica ed amministrativa del territorio mallarese

 I reperti ritrovati in prossimità dei valichi mallaresi, di cui si hanno sporadiche notizie, potrebbero confermare la presenza ed il passaggio in epoche remote di popolazioni preromane.

Mallare compressaMallare, Eremita, Nostra Signora di Misericordia (foto f.c.)

Mallare fece parte dei possessi dei marchesi di Savona fino al 1393 quando i Del Carretto lo cedettero, insieme con altri territori, al marchese di Monferrato, ricevendone contestualmente l’investitu­ra feudale, investitura confermata anche nel 1536 dal duca di Mantova, divenuto sovrano di quelle terre; successivamente il feudo passò alle famiglie genovesi Cattaneo e Spinola.

Nel 1708 il Mon­ferrato passò ai Savoia ed il duca investì del feudo le famiglie genovesi Cattaneo e Gavot­ti, i Donaudi di Torino ed, in ultimo, la contes­sa Felicita di Piossasco. Con il riordinamento del 1723 Mallare entrò a far parte della provincia di Acqui.

Alla fine del 1798 la Francia completa l’occu­pazione militare del Piemonte ed installa un governo provvisorio (Nazione Piemontese) che avrà vita breve. Nel 1799 il territorio viene suddiviso in quattro dipartimenti, portati a sei nel nel 1801. Tra il maggio 1799 ed il giugno 1800 le forze austro-russe riprendono il Piemonte, formalmente in nome dei Savoia, ma l’esito della battaglia di Marengo riporta Napoleone a dominare su quasi l’intero settentrione d’Italia.

Nell’aprile 1801, il Piemonte viene a coincidere con la 27a Divisione militare e la legislazione francese è gradualmente estesa ai suoi territori. L’annessione, ormai solo formale, alla Repubblica francese avverrà il successivo 11 settembre 1802.

La suddivisione territoriale del 1801 assegna inizialmente Mallare – con Fornelli, Nostra Signora dell’Eremi­ta e Montefreddo – al nuovo ed effimero circondario di Ceva nel dipartimento della Stura, trasferendoli pochi mesi dopo nel dipartimento del Tanaro, circondario di Acqui.

Nel 1805 la Liguria entra a far parte del­l’Impero francese e l’occasione è favorevole per ridisegnare i confini amministrativi. Nel dipartimento della Stura viene ricostituito il circondario di Ceva al quale sono aggregati tre comuni del dipartimento del Tanaro tra i quali Mallare. I circondari di Acqui e di Ceva entreranno a far parte del dipartimento di Montenotte con capoluogo Savona. Successivamente Mallare passerà al circondario di Savona, cantone di Finale.

Con la caduta dell’impero napoleonico e la conseguente Restaurazione, il Regno di Sardegna torna alla sua integrità territoriale anteriore al 1798 e, in tappe successive a partire dal 1814, riorganizza la struttura amministrativa dei suoi “stati di terraferma”.

Mallare è assegnato alla provincia di Mondovì nel mandamento di Cairo che, pochi mesi dopo, il 24 aprile 1815, sarà unito all’In­tendenza di Ponente con capoluogo Savona; il Congresso di Vienna, infatti, dopo la breve parentesi del 1814, aveva annesso la Repubblica di Genova al Regno di Sardegna.

Nulla muta sostanzialmente con le ripartizioni del 1816 e del 1818 (provincia di Savona, mandamento di Cairo) e così rimane fino alla vigilia dell’Unità d’Italia. Nel 1859, infatti, la cosiddetta “Legge Rattazzi” abolisce numerose province tra le quali Savona, annessa come circondario a quella di Genova. La provincia di Savona sarà ricostituita nel 1927.

La massiccia emigrazione verso l’estero, in particolare il continente americano, segnò tutto l’Ottocento ed i primi decenni del Novecento e riguardò molte famiglie, togliendo braccia alle campagne, come lamentava, in una sua lettera all’Intendente, il sindaco mallarese Rossi a metà Ottocento.

Nel corso dei secoli, a seguito di varie vertenze, il territorio mallarese ha subito alcune modifiche nei confini con Quiliano (vallata della Consevola).

Dal 1973 al 2011 fece parte della soppressa Co­munità Montana Alta Val Bormida. Nel 2012 si è consorziato con Pallare e Bormida per diversi servizi comunali e sociali.