Sembra incredibile che, nel pieno centro di Savona, esistano resti di un monastero femminile, in parte miracolosamente salvatosi dai bombardamenti e del tutto dimenticati fino a quando Mauro Brunetti, Gabriella Cirone e Rinaldo Massucco li hanno individuati tra via Giuria e via Lavagna, nei pressi del mercato civico.
Le prime notizie della riscoperta saranno da loro stessi illustrate sabato 10 novembre alle ore 15.00 nella sala Rossa del Comune di Savona. Di seguito anticipiamo alcuni appunti della relazione.
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Non tutto è andato distrutto nelle vicende storiche degli ultimi duecento anni; è ancora possibile salvare e valorizzare una parte interessante del monastero delle Carmelitane Scalze dello Spirito Santo a Savona, antico complesso architettonico religioso.
Nel corso del XVII secolo sorsero a Savona due monasteri delle Carmelitane Scalze: quello di Santa Teresa, giunto fino ai nostri giorni nella rinnovata sede di via Firenze, e quello dello Spirito Santo.
Sulla bella cartografia di Gerolamo Gustavo (1782) è riportata la posizione della chiesa e del monastero dello Spirito Santo, con l’indicazione degli edifici tuttora esistenti. A: chiesa e monastero dello Spirito Santo; B: piazza del Brandale; C: attuale chiesa di San Pietro (già Sant’Anna); D: via Untoria; E: oratorio dei Beghini; F: area attuale Mercato Civico.
La costruzione di questo secondo monastero fu iniziata nel 1651 nella contrada di Malcantone (tra la Campanassa e via Untoria) ed ebbe successivi ampliamenti fino al 1676: subì diverse vicissitudini, fino alla soppressione dell’anno 1809, successiva al decreto imperiale francese che sciolse le congregazioni religiose, i cui beni furono incamerati dallo Stato.
Nel XIX secolo la chiesa delle Carmelitane Scalze dello Spirito Santo divenne dapprima la sede della Confraternita dei Santi Agostino e Monica (oggi in Santa Lucia) e venne poi demolita per l’apertura di via Giuria.
Particolare del fregio dell’altar maggiore della chiesa delle Carmelitane Scalze dello Spirito Santo, oggi conservato nel duomo di Savona.
Nel duomo di Savona è conservata la decorazione architettonica dell’altare maggiore carmelitano, con “le colonne corinzie che sorreggono il timpano semicircolare sormontato da un ornato plastico raffigurante la discesa dello Spirito Santo su Santa Teresa inginocchiata in estasi”.
Una parte del monastero è tuttora conservata e (anche se non conosciuta ed ignorata); da più di settant’anni è sotto agli occhi dei savonesi, in via Lavagna (di fronte al mercato civico), con i due saloni sovrapposti e con le grandi arcate sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Particolare dei resti del monastero dello Spirito Santo ripresi da via Lavagna.
I due saloni meritano di essere conservati e valorizzati nell’ambito dei progetti di rinnovamento edilizio previsto tra via Lavagna e via Giuria dalla società “Due Torri”. Insieme con il convento e con la chiesa di San Pietro (nella vicina via Untoria) costituiscono un’importante testimonianza dell’architettura religiosa carmelitana del Seicento a Savona.
testo e fotografie di Mauro Brunetti, Gabriella Cirone, Rinaldo Massucco