La prima lezione del corso didattico – riservato ai soci di Storia Patria, agli studenti del Liceo Chiabrera Martini e dell’Istituto Ferraris Pancaldo e intitolato Nel segno di Raffaello – sarà tenuta da Massimiliano Caldera e Silvia Sogno (venerdì 13 marzo 2020, ore 16.00-18.00, aula Magna del liceo Martini, via Aonzo, 2, Savona).

L’incontro ci introdurrà ai rapporti tra Raffaello e i vari rami rovereschi, partendo proprio da papa Giulio II, e come gli allievi del maestro ebbero rapporti diretti con la nostra città. Di seguito riportiamo le sintesi dei due interventi.

Raffaello e i Della Rovere

Si intende ripercorrere non solo il notissimo rapporto che ha legato l’artista al suo più importante committente — il savonese Giulio II — per il quale con la campagna decorativa delle Stanze Vaticane è stato impostato un testo figurativo di nodale importanza per l’arte europea; si tratta anche di rileggere brevemente i legami che il mondo dell’artista ha con i vari rami dell’entourage roveresco in Italia centrale, dai duchi d’Urbino ai Riario e ai Vegerio, osservando come, all’inizio del Cinquecento, Savona s’inserisca in una fitta rete di scambi che fanno capo all’Urbe.

Silvia Sogno

Cultura raffaellesca a Savona

Al di là del più noto episodio genovese della decorazione del palazzo del Principe con Andrea Doria che convoca Perin del Vaga (1528), uno dei massimi esponenti della scuola di Raffaello dispersa dopo il Sacco di Roma, va osservato come le ricadute del magistero raffaellesco tocchino direttamente Savona prima ancora della stessa Dominante, proprio in virtù dei diretti rapporti che la nostra città ha con l’ambiente romano.

Due sono i tempi di questa ricezione della ‘maniera moderna’: il primo vede la tempestiva circolazione dell’innovativo linguaggio raffaellesco, anche attraverso la mediazione di Milano, tanto nella pittura (il Maestro della Visitazione Salineri) quanto nelle arti decorative.

Massimiliano Caldera

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