La storia del monastero agostiniano femminile della Santissima Annunziata è uguale a tante altre: monumenti antichi, oggi ampiamente trasformati ma ancora ben leggibili se osservati con una guida appropriata.
Con una conferenza (giovedì 26 maggio, alle ore 16.30, aula Magna del Liceo Artistico Martini, via Aonzo, 2) Lorenza Rossi, storica dell’arte, ci introdurrà alle vicende di un importante complesso monumentale nel centro di Savona (Il monastero femminile della Santissima Annunziata: storia, documentazione, lettura degli spazi) dove oggi hanno trovato posto il Liceo Artistico Martini e la confraternita del Cristo Risorto,
Per motivi comprensibili, l’evento, organizzato da Storia Patria e Liceo Chiabrera – Martini, sarà limitato ad un numero programmato di presenti (venticinque, i primi che invieranno una e-mail di richiesta a segreteria@storiapatriasavona.it) ma è possibile assistervi anche da remoto, dato che si fornirà un link di collegamento a tutti coloro che non rientreranno nel precedente numero chiuso. Di seguito, Lorenza Rossi ci anticipa brevemente il suo intervento.
Furio Ciciliot
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Nella zona confinante con l’attuale via Ambrogio Aonzo e via Santa Maria Maggiore, prima dell’apertura di via Paleocapa emergeva, nel cuore del tessuto urbanistico della città di Savona, un importante edificio conventuale di monache agostiniane.
La storia di questo monastero e della sua sede, in seguito trasformata in edificio scolastico, risale al 1464 per iniziativa di alcune “matrone” appartenenti all’ aristocrazia locale che, con il beneplacito dei cittadini savonesi, fanno venire in città quattro suore provenienti da un monastero di Alessandria.
Della fondazione e della costruzione del monastero si interessa anche Francesco della Rovere che in quel periodo ricopre il grado di padre generale dei frati minori del vicino convento di San Francesco e che in seguito diventa pontefice con il nome di Sisto IV.
Un momento importante per la ricostruzione del monastero, che comprende orti e giardini nella direzione dell’attuale via Manzoni, corrisponde all’inizio del Seicento, quando viene costruita una nuova chiesa a navata unica, decorata con stucchi dorati che vengono realizzati in concorrenza con quelli del Duomo.
In seguito, tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento vengono eseguiti gli affreschi nel presbiterio dal pittore savonese Gio Stefano Robatto e la grandiosa macchina d’altare di Domenico e Filippo Parodi. A completare l’assetto prezioso e scenografico dell’edificio liturgico conventuale, gli affreschi che ornano la volta dell’edificio liturgico, realizzati da Sebastiano Galeotti nel 1735 e, intorno al 1785, la costruzione dei due altari delle cappelle laterali.
Nel periodo della Rivoluzione Democratica Ligure ha inizio il declino del monastero: nel 1798 vengono requisiti gli argenti posseduti dalle monache per il corredo liturgico. Nel 1887 le monache si trasferiscono a Legino e nel 1889 viene assegnato dal Comune di Savona il capitolato d’appalto per la costruzione di fabbricati ad uso scolastico nei locali dell’ex convento.
Infine, nel 1906, la chiesa della Santissima Annunziata diventa sede della Confraternita del Cristo Risorto. Attualmente, parte dei locali riadattati dell’ex convento costituisce la sede del Liceo Artistico Arturo Martini, nella quale, al termine della conferenza, sarà possibile effettuare un breve sopralluogo.
Lorenza Rossi