La conferenza di Luca Finco del 24 novembre ha visto la presenza di molti dei maggiori esperti della città medievale che non sono stati delusi dalle novità proposte. Una approfondita analisi dei materiali lapidei medievali locali, effettuata secondo una rigorosa metodologia, ha fornito indizi di rilievo sui periodi più antichi e finora quasi del tutto sconosciuti di Savona.

In particolare, il relatore ha fatto rilevare come molte delle enormi pietre che formano le torri medievali nell’area del Brandale spingano verso indizi di riuso da epoche anteriori alla loro costruzione e quindi possano derivare da edifici ben più antichi del XII secolo.

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Altrettanto interessante è stata la disanima della colonna alla base del campanile della chiesa di San Pietro di Carpignana, in Comune di Quiliano. Si era già sicuri si trattasse di una colonna romana di reimpiego, ma ora, da un confronto con un manufatto simile di area piemontese, si hanno anche indicazioni piuttosto precise sulla provenienza del materiale: una cava dell’Asia Minore nella zona della Troade, cioè non lontanissima da Troia.

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La colonna di San Pietro di Carpignana (foto di G. Del Buono)

La ricerca in corso, che vede la stretta collaborazione di Luca Finco – che ha in corso un dottorato al Politecnico di Torino in Beni Architettonici e Paesaggistici – con Maurizio Gomez Serito (Politecnico di Torino) ed il supporto della nostra Società – promette ulteriori scoperte sui secoli più antichi degli insediamenti di cui il ricercatore farà partecipe la Società (fc).

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