Con il corso didattico Savona storie di luoghi fuori le mura intendiamo affrontare, crediamo per la prima volta, una “inventariazione” di quale straordinaria ricchezza culturale e naturalistica risieda al di fuori del centro storico cittadino. Lo riteniamo un atto dovuto ad una parte molto estesa del nostro territorio circostante. E lo facciamo perché intendiamo seguire i tre obiettivi cardine della nostra Storia Patria: conoscere, studiare e tutelare.

 

Il Piano, l’Oltreletimbro e Légino (foto fc)

La maggior parte dei luoghi che incontreremo saranno quasi sconosciuti alla maggior parte dei savonesi “cittadini”; inoltre, ricordiamo che quanto si dirà nelle conferenze sarà raccolto in un volume di nostri Atti e Memorie che uscirà a metà anno: il corso è riservato ai soci di Storia Patria e il volume sarà loro distribuito gratuitamente.

Per incominciare il corso ci siamo affidati ad Angelo Nicolini, colui che può descrivere palmo a palmo il nostro territorio, perché lo ha percorso virtualmente sulla scorta di tutti i documenti disponibili negli ultimi due secoli di Medioevo. La lezione si svolgerà venerdì 31 gennaio (ore 16.30, aula Magna Liceo Martini, via Aonzo, 2, Savona).

Il torrente Letimbro, la Guardia e il crinale verso Albisola (foto fc)

Il lavoro che ci presenta sarà una sintesi ma anche il canovaccio dei successivi tre interventi sui quartieri savonesi. In questo caso, lo sforzo della nostra Società e degli Enti che ci accompagnano in questo lavoro impegnativo e originale è fornire materiali nuovi per definire il Genius loci di Savona, augurandoci di poterlo trasmettere a chi verrà dopo di noi arricchito con le nostre esperienze.

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Dal punto di vista urbano, la Savona della prima metà del Trecento merita la stessa definizione coniata da Bianchi e Poleggi per la Genova di fine Duecento: quella di «città “finita”». Dopo di allora infatti, e sino al XIX secolo, essa non andrà incontro ad alcuna espansione edilizia degna di nota.

L’insediamento antico di Montemoro (foto fc)

Vale comunque la pena di soffermarsi brevemente sulla rapida costruzione del “centro direzionale” cittadino fra il Brandale e il mare, avvenuta in poco più di un ventennio (1318-1340): un avvenimento accompagnato da riforme politiche e amministrative, successi finanziari e una nuova forma statutaria, che segna anche l’affermazione di un consapevole orgoglio civico e, molto probabilmente, l’apice economico del Medioevo savonese.

Legino, la chiesa di San Pietro e Paolo (foto fc)

All’esterno, fuori dalle mura e a poca distanza da esse, i documenti ci dipingono una esigua ma fertile pianura, percorsa da “crose” e irrigata da una rete di piccoli canali, che ospita orti e “viridari” separati e protetti a loro volta da muri di cinta, dove si coltivano verdure e alberi da frutta.

Angelo Nicolini

 

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