Il giorno 29 febbraio 1840, nella chiesa di San Pietro in via Untoria a Savona, furono celebrate le nozze tra Antonio Minuto, capitano marittimo, di anni 26, e Cattarina Vallega, di anni 21, entrambi nati e residenti a Savona, parrocchia di San Pietro.

Testimoni Francesco Minuto di anni 41 e Agostino Bozano di anni 40.

I nostri sposini discendevano entrambi da famiglie “marittime” savonesi, da gente che aveva sempre cercato sul mare un avvenire migliore.

Nel corso delle mie ricerche sui bastimenti savonesi (e dintorni) ho trovato parecchi armatori, capitani – padroni e capitani di lungo corso savonesi appartenenti a uno o all’altro dei tanti rami della famiglia Minuto, nonché diversi Vallega e Bozano.

Questa storia nasce dalla gentilezza della famiglia di un mio “vecchio” professore del Nautico Leon Pancaldo, Silvio Riolfo Marengo, conosciuto certamente meglio nel campo dell’editoria e della cultura che non come insegnante di diritto a futuri capitani savonesi.

Cercando quadri e disegni dei nostri bastimenti, mi sono ricordato che l’amico professore aveva pubblicato un libro, «Savona città narrata» (Viennepierre edizioni, 2006), sulla cui copertina figurava una bellissima immagine del brigantino a palo Amicizia, varato a Savona da Francesco Sirello nel febbraio del 1869.

Quindi mi sono “incalato” a telefonargli per sapere dove avesse trovato l’immagine di questo quadro.

E lui mi ha chiesto di fare un salto a casa sua e di sua moglie, la signora Giovanna Pessano.

E il quadro, un bellissimo acquerello di Domenico Gavarrone, uno dei più famosi pittori di navi, era lì.

La didascalia recita: Amicizia – Armatrice Caterina ved. Minuto e figlio.

All’orizzonte nel quadro si intravedono le alture con i forti di Genova e, in mare, una goletta a gabbiole e, più distante, un piroscafo.

Un opuscolo della Società degli Operai savonesi del 1869, di cui era presidente un giovanissimo Sebastiano Minuto, il figlio indicato nella didascalia di cui sopra, riporta il roboante discorso del presidente dell’analoga società in una città piemontese, Giambattista Michelini, in visita a Savona.

In questo discorso viene esaltato il valore e la bravura degli operai dei cantieri savonesi, di cui aveva avuto il piacere e l’onore di ammirare l’ultima creazione, il brigantino a palo Amicizia, appena varato e in fase di allestimento in darsena.

Accompagnato dal costruttore Sirello, dal futuro capitano Bozano e da Sebastiano, figlio dell’armatrice, aveva ammirato la perfetta costruzione e la robustezza del bastimento.

Diceva anche che il costo era stato di 350.000 lire; a mio giudizio, però, questa cifra non è realistica.

Il brigantino a palo Amicizia, di tonn. 656, Compartimento Marittimo di Savona, risulta sui registri dal 1870 al 1872, armatore Sebastiano Minuto.

Nel 1873, probabilmente a causa di omonimie sui registri, gli viene cambiato il nome in Amicizia Savona, lasciando tutto il resto invariato fino al 1878, quando passa nelle matricole del compartimento di Genova.

Il capitano dal varo al 1878 è P. Bozano.

Dal quotidiano savonese «La Liguria Occidentale» ricaviamo alcune informazioni su alcuni viaggi dell’Amicizia Savona:

  • il 23 febbraio 1877 segnalato arrivato al Callao, Peru da Genova in 122 giorni (partito 23 ottobre 1876)
  • il 28 giugno1877 partito da Pacasmayo, Peru per Falmouth per ordini, con guano
  • il 20 ottobre 1877 arrivato a Queenstown e ordinato per Londra (con zucchero?)
  • il 18 dicembre 1877 partito da Londra per Doboy Sound, Georgia – USA.

Nel 1879 e fino al 1882 risulta registrata come armatrice Caterina ved. Minuto, che ne cambia il nome in Caterina nel 1883 e lo tiene fino al 1888. capitano L. Ciarlo

Il marito, il capitano Antonio, era morto prematuramente a Savona il 12 aprile 1860 a 47 anni non ancora compiuti (mancavano quattro soli giorni), lasciando la moglie, il figlio Sebastiano di 14 anni e tre figlie.

Lasciava anche un brigantino, il Profeta Elia di 135 tonn., costruito dai Calamaro a Savona nel 1847.

Caterina compare come armatrice alla morte del marito, dal 1861 al 1867.

Non ho evidenze di altri bastimenti ereditati dal marito, ma non è detto che non ce ne fossero.

La proprietà di un bastimento è divisa in 24 carati: ogni carato è la 24a parte del valore totale e, in funzione delle quote pagate per l’acquisto, i carati sono divisi tra i vari “caratisti”.

I carati di proprietà di un bastimento fanno parte dei beni di una persona e sono pertanto ricevuti in eredità dai successori in funzione delle disposizioni testamentarie del de cuius.

Capita molte volte di leggere sui registri navali che la vedova di un armatore diventa l’armatrice di un bastimento alla morte del marito, avendone ereditato i carati.

Normalmente, però, si tratta di una soluzione temporanea in attesa di vendita o cessione.

Non è chiaramente il caso di Caterina Vallega vedova Minuto, che dimostra di essere un’armatrice all’altezza della situazione, una donna imprenditrice, una rarità per quei tempi.

Non solo eredita, ma fa costruire bastimenti.

Nel 1861 Francesco Sirello vara per lei a Savona il brigantino a palo di 339 tonn. Antonio, dal nome del marito.

Caterina ved. Minuto ne è l’Armatrice fino al 1872, quando lo rivenderà agli Hermanos Gusi di Barcellona.

Nel 1864 fa costruire un altro brigantino a palo di 414 tonn., ancora da Sirello e ancora battezzato Antonio e lo terrà fino al 1879. Capitano P. Bozano.

Si ha veramente la sensazione di un matrimonio d’amore tra il capitano Antonio Minuto e Caterina Vallega.

Grazie alla cortesia della famiglia Riolfo Marengo – Pessano, abbiamo un ritratto del nostro capitano Antonio:

Capitano Antonio Minuto, nato a Savona il 17 aprile 1813, morto a Savona il 12 aprile 1860

Osservandone il ritratto, notiamo la tipica barba da marinaio e l’orecchino d’oro.

Questa “anelletta” era una tradizione savonese dei marinai, che si dice la portassero perché, nel malaugurato caso che fossero periti in un naufragio ed il loro corpo fosse “stracquato” su qualche lido, il piccolo gioiello potesse ricompensare le anime buone che avessero dato loro sepoltura.

Nel Cimitero di Zinola a Savona, il suo monumento è posto sulla tomba di famiglia dei Minuto – Vallega, dove è stato spostato dal vecchio cimitero della Foce. Benché abbastanza corroso dal tempo, il suo ritratto è riconoscibile.

Abbiamo invece una bella fotografia di Catterina Vallega, vedova Minuto.

Catterina Vallega, nata a Savona il 15 luglio 1818, morta a Savona il 28 settembre 1891

La fotografia ce la mostra ancora giovane, in gramaglie, ma con un vistoso ciondolo a forma di croce.

Eccolo: si tratta di un gioiello in avorio dell’epoca vittoriana; è chiamato “croce fiorita”, minuziosamente lavorato e di probabile provenienza asiatica.

Ha tutta l’aria di essere il regalo alla fidanzata da parte di un capitano di ritorno da un lungo viaggio in mari lontani, un pegno d’amore.

E non vi nascondo che il vederlo al collo di questa giovane vedova mi commuove, così come è bello che sia ancora tramandato via primogenitura femminile nella discendenza di Catterina.

Ora è nelle amorevoli mani della signora Giovanna Pessano, orgogliosa erede e custode del gioiello della trisavola, Catterina Vallega, ved. Minuto: una donna che, in un mondo marittimo che ancora oggi è di pressoché esclusivo dominio maschile, riuscì a far costruire e gestire dei bellissimi velieri savonesi.

Piero Pastorino

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